Libia

DOCUMENTI DI SPEDIZIONE

Oltre alla dichiarazione in dogana (DAU in versione dematerializzata) usualmente richiesta (salvo all'interno dell'Unione europea), le spedizioni a destinazione della Libia devono essere accompagnate dai documenti di seguito citati.
Per ulteriori informazioni consultare il sito Agenzia delle Dogane e dei Monopoli:

 
 
a) Fattura commerciale
Almeno un originale e tre copie, deve riportare i riferimenti abituali, contenere il valore equivalente in euro - indipendentemente dalla valuta fatturata - ed essere accompagnata da una traduzione in arabo.
La fattura commerciale deve essere successivamente vistata dalla Camera di commercio competente, dalla Joint Italian Arab Chamber e legalizzata dal Consolato libico.

 

b) Certificato di origine
Redatto sul formulario comunitario (un originale e tre copie), il certificato di origine è rilasciato dalla Camera di commercio competente e successivamente vistato dalla Joint Italian Arab Chamber e dal Consolato libico
Le regole relative all’emissione e impiego dei certificati di origine sono precisate nell’allegato XI.

 
 
c) Attestazione di trasporto
Tradotta in arabo, dovrebbe essere redatta in un documento separato che deve essere successivamente vistato dalla Camera di Commercio competente, dalla Joint Italian Arab Chamber e legalizzato dal Consolato libico.

 
d) Certificato fitosanitario (1)
Per la frutta, i legumi, le sementi ed altri vegetali.

 
 
e) Certificato sanitario (2) 
Per le carni e sottoprodotti di origine animale (latte, uova, preparazione di carni, ecc.).

 
 
f) Certificato di macellazione (3)
Richiesto per le carni, secondo il rito islamico.

 
g) Certificato o attestato di libera vendita dei cosmetici (4) 
Questo documento, redatto da organizzazioni autorizzate, garantisce che i prodotti che appaiono sul CVL sono conformi al regolamento n. 1223/2009 del 30 novembre 2009 relativo ai prodotti cosmetici e sono conformi alla legislazione italiana e in libera vendita in Italia e nei paesi dell’Unione Europea.
Il certificato deve essere vistato dalla Camera di Commercio competente, dalla Joint Italian Arab Chamber e legalizzata dal Consolato libico.

 
 
Da sapere: i documenti rilasciati da un'amministrazione e direttamente collegati ad un'operazione commerciale o doganale (certificato sanitario, ad esempio) devono essere legalizzati in anticipo.

 
 
ISPEZIONE DELLE MERCI

 
 
In conformità con la decisione della Banca Centrale della Libia (Circolare 96 pubblicata il 30 aprile 2015), un certificato di ispezione è obbligatorio per tutte le esportazioni verso la Libia. Pertanto, le spedizioni in Libia devono comportare, prima della spedizione, un'ispezione della quantità, della qualità e del prezzo delle merci, effettuata da società incaricate dalle autorità libiche: Bureau Veritas; SGS Monitoring.

 
 
TRASPORTO, IMBALLAGGIO, ETICHETTATURA

 
 
a) Documenti di trasporto
I principali documenti di trasporto sono: la polizza di carico, la lettera di vettura aerea Air Waybill (AWB), la lettera di vettura internazionale CMR (Convention des Merchandises par Route).

 
 
 
b) Lista dei colli
Questa lista riassume tutte le merci esportate e ne precisa il volume, il numero dei colli, le casse, i contenitori e la quantità esatta delle merci.

 
 
c) Assicurazione trasporto
Non vi è l’obbligo di assicurazione locale, vale a dire l'obbligo di garantire il trasporto internazionale di merci in Libia.

 

d) Distinta di carico elettronica
A partire dal 1° ottobre 2015 è stato creato un modulo di tracciabilità elettronico del carico (Electronic Cargo Tracking Note - ECTN), obbligatorio per le spedizioni marittime.
La legge libica prevede che tutte le merci trasportate in Libia (compreso il carico in transito) devono essere accompagnate da un modulo di tracciabilità elettronico del carico (ECTN). Ogni ETCN avrà un numero unico che deve essere riportato sulla polizza di carico (BOL) e sul manifesto di trasporto. Il ECTN deve essere rilasciato dal mittente o spedizioniere al porto di imbarco. Il carico non coperto da ECTN (o con ECTN non valido) sarà soggetto a sanzioni o multe.

 

e) Trattamento degli imballaggi in legno
Sebbene non vi sia alcuna disposizione recente al riguardo, conviene impiegare legname indenne da parassiti.
Per ulteriori informazioni consultare il sito https://www.ippc.int/countries/libya

 

f) Etichettatura
L'etichettatura dovrebbe preferibilmente essere in arabo, ma può essere fatta in inglese. Per alcuni prodotti, deve essere menzionato il paese di origine.
Esistono requisiti di etichettatura variabili a seconda del prodotto.

 
 
SPEDIZIONE TEMPORANEA
 
Carnet ATA
Il paese NON aderisce alla convenzione ATA. Le esportazioni temporanee si effettuano secondo le procedure di diritto comune per mezzo di un agente.

Per ulteriori informazioni consultare le pagina web di questo sito.

Risultati immagini per animated flag libia
Capitale: Tripoli
Città principali: Bengazi 
Superficie (km²): 1.759.540 circa sei volte quella dell'Italia
Popolazione: 6,4 milioni (2011)
PIL: 36,9 miliardi $
PIL/procapite: 5 691,3 $
Settori economici: petrolio; agricoltura; costruzioni
Religioni: Musulmani sunniti: 97%
Lingua ufficiale: arabo
Moneta: dinaro libico, LYD
Fuso orario: 2 ore avanti rispetto all'orario del Meridiano di Greenwich; 1 ora avanti rispetto all'Italia (stesso orario del Meridiano con l'ora legale)
La Libia è uno Stato del Nordafrica confinante con il Mar Mediterraneo e compreso tra l'Egitto ad est, il Sudan a sudest, il Ciad e il Niger a sud e l'Algeria e la Tunisia ad ovest. La Libia è il quarto paese dell'Africa per superficie, il sedicesimo del mondo.

La Libia è composta da tre Regioni geografiche storiche: 
  1. la Cirenaica che occupa tutta la fascia orientale del territorio libico, lungo il confine con l'Egitto, dal mar Mediterraneo, al confine con il Sudan ed il Ciad;

  2. la Tripolitania che occupa la fascia settentrionale, lungo il mediterraneo, dal confine con la Tunisia, fino alla fine del Golfo della Sirte;

  3. il Fezzan che occupa la parte sahariana a sud della Tripolitania, dal confine con l'Algeria fino alla Cirenaica, lungo il confine con Niger e Ciad. 

La Libia fa parte del GAFTA (Area araba allargata di libero scambio). Appartiene all'UMA (Unione Maghreb Arabo). È un partner della Comunità degli Stati Sahelo-Sahariani (Cen-Sad) e del COMESA (Mercato comune per l'Africa australe ed orientale). È anche membro dell’OPEC.
Ha firmato accordi bilaterali con il Marocco e la Giordania. Nel 2008, è iniziato con l'Unione Europea (UE), il suo principale partner commerciale, la negoziazione di un accordo di libero scambio, sospeso a causa degli eventi in Libia.
Lo stato dei negoziati/conclusioni dell'ALS tra l'UE e la Libia è disponibile sul sito web della Commisione europea – DG commercio.
Il paese ha lo status di osservatore nell'Unione per il Mediterraneo (questa partnership tra l'Unione europea e undici paesi mediterranei ha lo scopo di creare uno spazio comune di pace e stabilità e di stabilire gradualmente un zona di libero scambio).
L'evoluzione delle relazioni politiche tra l'UE e la Libia può essere trovata sul sito web Azione esterna dell’UE.
La Libia non è membro del WTO; ha uno status di osservatore.
Oltre alle armi e alle attrezzature per la repressione interna, solo alcuni prodotti sono vietati come carne suina, vino e bevande alcoliche, ecc.
Nonostante la ripresa delle relazioni economiche e finanziarie nel 2011 tra l'Unione europea e la Libia, con conseguente riduzione del numero di entità soggette al congelamento dei loro beni, il commercio rimane difficile a causa in particolare del clima politico e della mancanza di banche attive su questo paese.
Prima di qualsiasi esportazione, si consiglia di informarsi sulla rimozione graduale delle restrizioni.
 
L’economia della Libia è dominata dal settore petrolifero. Di conseguenza, i contributi dell’industria manifatturiera e del settore agricolo sono scesi; mentre gli altri settori chiave rappresentati da commercio, trasporto e servizi, nonostante il loro contributo alla formazione del PIL sono stati erosi dalla crescita del settore petrolifero. 
Nei primi mesi del 2017, la produzione dell’instabile Libia sta comunque andando meglio del previsto. Certo, con frequenza si ripetono le chiusure dei porti o gli scontri tra le milizie rivali. Come l’offensiva delle Petroleum facility guards, che hanno ripreso il controllo dei due importanti terminal di Ras Lanuf e el-Sider, facendo crollare la produzione dell’importante giacimento di Waha. Ma se consideriamo che il Paese in febbraio 2017 ha prodotto quasi 700mila barili/giorno, si tratta di un deciso balzo in avanti rispetto ai 260mila bg estratti in agosto e a una media che nel 2015 non superava i 300mila bg.
Non sono volumi sufficienti a riequilibrare il dissesto finanziario del Governo di accordo nazionale di Tripoli. Ma se il giacimento di Waha dovesse riprendere in breve tempo, la produzione potrebbe ulteriormente beneficiarne. I livelli dei tempi precedenti la rivolta contro Muammar Gheddafi – 1,6 mbg – sono ancora lontani, ma le cose stanno andando meglio rispetto agli ultimi anni.
PASSAPORTO E VISTI
 
Passaporto: obbligatorio, con validità residua di almeno sei mesi al momento dell’arrivo nel Paese ed una pagina intera libera. Non è ammesso nessun altro documento di viaggio. 
Benché le Autorità locali non abbiano emesso alcuna comunicazione ufficiale al riguardo, risulta attualmente disapplicata la norma che imponeva di apporre sul passaporto un timbro con la traduzione in arabo dei dati anagrafici.
In vigenza dell’obbligo di cui sopra, il timbro bilingue era disponibile presso le Questure.
La normativa vigente dispone tutt’ora che l’ingresso in Libia è proibito a chi abbia sul passaporto il visto di Israele o qualsiasi altro segno/timbro/annotazione indicante un soggiorno o un transito in Israele.
 
Visto di ingresso: obbligatorio. Si consiglia di verificare con l’Ambasciata di Libia a Roma e con i Consolati libici in Italia le procedure di richiesta del visto. Per i visti d’affari, la persona fisica o giuridica deve avanzare richiesta presso l’Ufficio Immigrazione libico di residenza.
Il rilascio di visti turistici da parte delle Autorità diplomatiche e consolari libiche è soggetto a massima discrezionalità. Si ricorda, comunque, che i viaggi sono, al momento, assolutamente sconsigliati in ragione delle precarie condizioni di sicurezza nel Paese.
Quanto alla permanenza nel Paese, il precedente “timbro di registrazione” di colore verde, triangolare, non è più utilizzato. Da qualche tempo risulta introdotto un nuovo timbro, di colore blu, che va apposto entro cinque giorni dall’ingresso nel Paese (quanto alle procedure amministrative si segnala tuttavia che l’attuale frammentazione del Paese potrebbe dar luogo a difformità di trattamento). 
 
INDIRIZZI UTILI
 
Nel ribadire l’invito a non recarsi nel Paese, si sottolinea che la corrente situazione in Libia non consente di offrire le necessarie garanzie nei contatti con i sotto citati Enti. Anche gli indirizzi e gli altri riferimenti potrebbero essere sottoposti a modifiche non notificate in ragione degli eventi correnti. 

 

AMBASCIATE E CONSOLATI IN ITALIA
 
Ambasciata della Libia a Roma
Via Nomentana, 365, 00162 - Roma
Tel. (+39) 06 8632 0951- Fax (+39) 06 8620 5473

 

Consolato libico a Milano
Indirizzo: via Baracchini 7 - 20123 Milano
Tel.: 02 86464285; Fax: 02 874504

 

AMBASCIATE E CONSOLATI ALL'ESTERO
 
Ambasciata d'Italia a Tripoli
Shara Uahran, 1 p.o. box 912.
Tel. +218 21 333.41.31; +218 21 333.41.32; +218 21 333.11.93
Fax +218 21 333.16.73

 

ICE Tripoli. Attività temporaneamente sospesa
L'attività dell'Ufficio ICE di Tripoli è attualmente sospesa.
Per qualsiasi necessità, le aziende italiane potranno contattare l'Area Strategie di Rete della Sede ICE, a Roma, al seguente indirizzo e-mail: strategie.rete@ice.it

 

Camere di Commercio locali

 

Camera di commercio di Misurata
tel. 00218051-51-621660/1/618858
fax 00218-51-620340/616497
e.mail: info@ccimisrata.org 

 
Unione delle Camere di commercio a Tripoli
tel. 00218-21-444096/3342916
fax 00218-21-3342916/3340155
e.mail unionchamber@hotmail.com 

 
Enti Pubblici Nazionali

 
 
Libyan Investment Authority
Tel. 00218-21-36332085/6
e-mail segreteria del Direttore Generale: b.ghaha@lia.ly

 

Principali Istituti Bancari locali

 

Central Bank of Libya: https://cbl.gov.ly/en/
National commercial Bank: https://ncb.ly/Default.aspx
(1) I Certificati fitosanitari di esportazione, sono rilasciati dal servizio fitosanitario delle Regioni di appartenenza.
L'organo competente è il Servizio Fitosanitario Nazionale, costituito dal Servizio Fitosanitario Centrale presso il Ministero Agricoltura e dai Servizi Fitosanitari Regionali (SFR) presso le Regioni.
Il Servizio Fitosanitario Centrale ha compiti di coordinamento, mentre ad operare sul territorio sono i SFR.
Il personale abilitato all'attuazione della normativa fitosanitaria possiede la qualifica di 'Ispettore Fitosanitario' ed è munito di apposita tessera di riconoscimento.
(2) I certificati sanitari per i prodotti animali vari (ittici, molluschi ecc.) e derivati animali come latticini formaggi ecc. I certificati vengono rilasciati dal servizio veterinario delle ASL di appartenenza.
Per ulteriori informazioni consultare il sito Ministero della salute.
(3) La certificazione halal, che non sostituisce il previsto certificato sanitario, accompagna le carni che dall'Italia vanno all'estero. Halal è un termine arabo che vuol dire “lecito”, cioè fatto a regola, secondo i dettami della shari’a, la legge coranica.
Halal Italy Authority - è l'Organo ufficiale di Certificazione di Qualità Halal in Italia, riconosciuto da MUI (Majelis Ulama Indonesia), in rappresentanza dell'Autorità Internazionale di Certificazione Islamica (Halal International Authority - HIA) riconosciuta dalle Organizzazioni Governative, Organizzazioni non Governative, Associazioni dei Consumatori Halal e dalle Autorità e Rappresentanze Religiose dell'Islam nel mondo.
La certificazione halal può essere rilasciata anche da Halal Italia. Il 30 giugno 2010 il Ministero della salute, con il Ministero degli affari esteri, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha, infatti, sottoscritto la Convenzione interministeriale a sostegno dell'iniziativa Halal Italia, con l'obiettivo di promuovere la certificazione volontaria di qualità per le aziende italiane, che attesta la conformità alle prescrizioni religiose islamiche per i prodotti agro-alimentari, cosmetici e farmaceutici sotto il controllo del Comitato etico di certificazione halal della COREIS Italiana (Comunità Religiosa Islamica).
(4) Per i prodotti cosmetici può essere richiesto sia il certificato di libera vendita, sia l'attestato di libera vendita.
Per il Rilascio Certificati di Libera Vendita (CLV) per esportazione di prodotti Cosmetici in Paesi al di fuori dell'Unione europea (extra UE), vedi sito del Ministero della salute.