Mongolia

DOCUMENTI DI SPEDIZIONE

 

Oltre alla dichiarazione in dogana (DAU in versione dematerializzata) usualmente richiesta per esportazioni al di fuori dell'Unione europea, le spedizioni destinate in Mongolia devono essere accompagnate dai documenti di seguito citati. 
Per ulteriori informazioni consultare il sito Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: https://www.agenziadoganemonopoli.gov.it/portale/

 
a) Fattura commerciale
Dovrà essere redatta in tre esemplari, preferibilmente in inglese e deve contenere le informazioni abituali.

 
 
b) REX (Registered Exporter System): dichiarazione di origine
Sebbene la Mongolia non conceda ancora un trattamento preferenziale ai prodotti originari dell'Unione europea, la dogana può richiedere la documentazione che giustifichi l'origine delle merci.
Dal 24 dicembre 2019, la Mongolia ha adottato il sistema REX (nell'ambito del sistema di preferenze generalizzate SPG) e di conseguenza all'atto dell'importazione può essere richiesta una dichiarazione di origine, in particolare quando si tratta di prodotti "incorporati in un prodotto locale e successivamente riesportati verso l'Unione europea".
Tale dichiarazione deve essere riportata su una fattura, una bolla di consegna o qualsiasi altro documento commerciale che descriva i beni in maniera sufficientemente dettagliata da consentirne l'identificazione. Può essere presentata da qualsiasi esportatore per spedizioni  di valore inferiore a 6.000 euro e esclusivamente da un esportatore autorizzato per spedizioni di valore superiore a 6.000 euro.
 
Generalmente la dichiarazione resa è così formulata:
 
"L'esportatore dei prodotti contemplati nel presente documento (autorizzazione doganale n ...) dichiara che, salvo indicazione contraria, si tratta di prodotti di origine preferenziale ....... ... ". "..............".
[Luogo e data] ".................". [Firma dell'esportatore e indicazione del nome della persona che firma].
 
c) Certificato di origine
Può essere richiesto dall'importatore e dovrà essere redatto sul formulario comunitario.
Le regole relative all'emissione e utilizzo dei certificati di origine sono riportate nell'allegato XI.

 
 
d) Certificato fitosanitario (1)
Per la frutta, i legumi e le sementi.

 

e) Certificato sanitario (2)
Per le carni e sottoprodotti di origine animale (latte, uova, preparazione di carni, ecc.).

 
f) Certificato di libera vendita dei cosmetici
Non richiesto.

 

Da sapere: La Mongolia ha aderito alla Convenzione dell'Aia del 5 ottobre 1961. (3) 
 

 

TRASPORTO, IMBALLAGGIO, ETICHETTATURA

 
 
a) Documenti di trasporto
I principali documenti di trasporto sono: la polizza di carico, la lettera di vettura aerea Air Waybill (AWB), la lettera di vettura internazionale CMR (Convention des Merchandises par Route).

 
 
b) Lista dei colli
Questa lista riassume tutte le merci esportate e ne precisa il volume, il numero dei colli, le casse, i contenitori e la quantità esatta delle merci.

 
 
c) Assicurazione trasporto
Non vi è l’obbligo di assicurazione locale, vale a dire l'obbligo di garantire il trasporto internazionale di merci in Mongolia.

 

d) Trattamento degli imballaggi in legno
Sebbene non vi sia nessuna norma al riguardo, è consigliabile impiegare legno indenne da parassiti.
Per ulteriori informazioni consultare il sito: https://www.ippc.int/countries/mongolia

 

e) Etichettatura
L'etichetta deve essere in inglese e deve contenere una serie di riferimenti tra cui la descrizione e la denominazione del prodotto, il produttore e la marca, il paese di origine, ecc.

 
 
ISPEZIONE DELLE MERCI

 
 
Non prevista.

 

 

 
 
 
 

 
 
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Capitale: Ulan Bator 
Superficie (km²): 1.564.160 
Numero di abitanti: 2,8 milioni (2011); 3,4 milioni (2025)
PIL: 11,741 miliardi $ 
PIL/pro capite: 3.952 $
Religioni: buddismo lamaista (50%) 
Lingue ufficiali: Mongolo, kazajh
Moneta: Tugrik, MNT
Fuso orario: 8 ore avanti rispetto all'orario del meridiano di Greenwich

La Mongolia è uno stato dell'Asia, confinante a nord con la Russia e a sud con la Cina. Non ha accesso al mare. 
L'economia della Mongolia si basa principalmente sullo sfruttamento delle ingenti risorse naturali come il petrolio, il carbone minerale ed il rame, ma anche dello sfruttamento minerario del molibdeno, tungsteno e fosfato

 

La Mongolia non ha accordi commerciali regionali con altri paesi. Non è membro della Cooperazione economica Asia-Pacifico. Tuttavia, alla fine del 2013, la Mongolia ha avviato il processo di adesione APTA (l'accordo commerciale Asia-Pacifico) e ha stipulato una serie di accordi commerciali con altri paesi e, in particolare, con il Giappone. Questo accordo è entrato in vigore a giugno 2016. Può essere consultato sul sito web del Ministero degli Affari esteri del Giappone.

 
Dalla sua adesione al WTO nel gennaio 1997, la Mongolia ha ampiamente liberalizzato il suo regime commerciale, compresa la riduzione delle tariffe e la rimozione di una serie di requisiti per le licenze di importazione.

 
La Mongolia è membro dell'ASEM (Asia-Europa Meeting) dal 2008. L’ Asia-Europe meeting è un forum di scambio tra l'UE e i paesi asiatici, che rafforza le relazioni politiche economiche e culturali tra le due parti.
L'evoluzione delle relazioni politiche tra l'UE e la Mongolia è disponibile sul sito web Azione esterna dell’UE.
La Mongolia beneficia del sistema di preferenze generalizzate (SPG) concesso dall'Unione europea. Diversi tipi di prodotti rimangono comunque proibiti (narcotici, alcoli, sostanze chimiche, ecc.).

 

 
 
 
PASSAPORTO E VISTI

Passaporto: necessario, con validità residua di almeno sei mesi.

Visto d’ingresso: dal 1° gennaio 2016 è necessario richiedere il visto di ingresso anche per soggiorni brevi di turismo, in quanto il Governo mongolo non ha prolungato il provvedimento di esenzione adottato nel 2015. Per ottenere il visto e per eventuali ulteriori informazioni, ci si può rivolgere all’Ambasciata di Mongolia a Roma.

 

Per la richiesta del visto è necessario esibire un passaporto con validità residua di almeno sei mesi, una foto formato tessera e compilare un apposito formulario.
Il costo del visto varia a seconda delle finalità del viaggio, del numero degli ingressi richiesti e delle tasse amministrative applicate dalla Sede emittente (per un visto turistico il costo si aggira intorno ai 60 EUR). In caso di reale necessità, il visto può essere ottenuto direttamente all’Aeroporto di Ulaan Baatar o nelle stazioni ferroviarie al confine con la Russia e con la Cina, pagando una tassa di circa 50 US$. Si raccomanda vivamente di arrivare nel Paese già dotati di visto. Maggiori informazioni su http://www.infomongolia.com
Qualora il soggiorno si prolunghi oltre 30 giorni, entro sette giorni  dall’arrivo gli stranieri sono tenuti a registrarsi (pagando circa 12 US$) presso l’Immigration, Naturalization and Foreign Citizens Bureau (in mongolo questo Ufficio è chiamato EBMONT Erigni Burtghel Medelin Tuv), ubicato al secondo piano del Dipartimento di Polizia di Zuun Ail in Ulan Baatar.

I visitatori che si trovano fuori della capitale debbono registrarsi presso gli uffici di Polizia locali. Una piccola tassa di ingresso di 500 tughrik viene richiesta al rientro nelle principali città dopo un soggiorno in campagna. L’inosservanza di detti obblighi comporta multe che variano dai 100 ai 300 US$. Si fa presente che i visitatori che rimangono in Mongolia oltre il periodo previsto dal visto possono essere fermati alla frontiera, con diniego di uscire dal Paese e assoggettati a multe.
Il visto anche turistico può essere prolungato fino ad un massimo di 30 giorni presentando richiesta al Dipartimento di Polizia sopra indicato.
Si rammenta che occorre pagare una tassa di circa 12 US$ a persona all’atto della partenza dall’aeroporto.
Per i cittadini non residenti è opportuno munirsi del visto di ingresso per la Cina e per la Russia direttamente in Italia, presso gli uffici consolari delle Rappresentanze Diplomatiche competenti, se prevedono di recarsi in tali Paesi dalla Mongolia. Gli uffici consolari cinesi e russi a Ulaanbaatar infatti non rilasciano più visti di ingresso a stranieri che non risiedano in Mongolia.
 

INDIRIZZI UTILI

 
Ambasciata d’Italia competente per la Mongolia è l’Ambasciata d’Italia a Pechino: Ambasciata.pechino@esteri.it
Organizzazione statale della Mongolia: http://www.pmis.gov.mn/pmis_eng/index.php
Invest Mongolia Agency: investmongolia.com; Tel. +976-11-326040
Ufficio Nazionale Statistiche: http://en.nso.mn/
Camera di Commercio Italo-Mongola (ASSOCIM): http://www.associm.com/; Tel. +39-06-80690117
(1) I Certificati fitosanitari di esportazione, sono rilasciati dal servizio fitosanitario delle Regioni di appartenenza.
L'organo competente è il Servizio Fitosanitario Nazionale, costituito dal Servizio Fitosanitario Centrale presso il Ministero Agricoltura e dai Servizi Fitosanitari Regionali (SFR) presso le Regioni.
Il Servizio Fitosanitario Centrale ha compiti di coordinamento, mentre ad operare sul territorio sono i SFR.
Il personale abilitato all'attuazione della normativa fitosanitaria possiede la qualifica di 'Ispettore Fitosanitario' ed è munito di apposita tessera di riconoscimento.

 

(2) I certificati sanitari per i prodotti animali vari (ittici, molluschi ecc.) e derivati animali come latticini formaggi ecc. I certificati vengono rilasciati dal servizio veterinario delle ASL di appartenenza.
Per ulteriori informazioni consultare il sito Ministero della salute.

 

(3) L’apostille è una certificazione internazionale che convalida l’autenticità e validità della firma del pubblico ufficiale che ratifica un atto o certificato.
L’apostille è stata introdotta dalla Convenzione dell’Aia che sopprime la legalizzazione degli atti pubblici esteri, sottoscritta durante la Conferenza dell’Aia sul diritto internazionale del 5 Ottobre 1961. Il trattato definisce le modalità attraverso le quali i documenti pubblici vengano certificati affinché possano essere ritenuti validi dai vari stati firmatari.
La Convenzione prevede espressamente alcune tipologie di documenti sui quali è possibile apporre l’apostille: documenti rilasciati da autorità statale o da un funzionario dipendente da un’amministrazione dello Stato, documenti amministrativi, atti notarili, dichiarazioni ufficiali indicanti una registrazione, autenticazioni di firma apposte su un atto privato.
E’ bene specificare che, come chiarisce la stessa Convenzione dell’Aia, l’apostille certifica la firma, la qualità legale del firmatario e del sigillo o timbro riportati; l’apostille non certifica il contenuto del documento sul quale è posta.