Turchia

DOCUMENTI DI SPEDIZIONE

 
 

Oltre alla dichiarazione in dogana (DAU in versione dematerializzata) usualmente richiesta salvo all'interno dell'Unione europea, le spedizioni dirette in Turchia devono essere accompagnate dai documenti di seguito citati. 
Dal 1 giugno 2022, la Turchia è ufficialmente denominata "Türkiye". Si raccomanda di utilizzare la dicitura "Türkiye" o "Repubblica di Türkiye" in tutti i documenti commerciali. 

Per ulteriori informazioni consultare il sito Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: https://www.agenziadoganemonopoli.gov.it/portale/


 
 
a) Fattura commerciale

Da realizzare in almeno in tre copie, deve contenere le informazioni abituali, in particolare la menzione dell'origine. Può essere redatta in francese, in inglese o in turco e deve essere data non oltre 6 mesi prima della spedizione. 

Da notare: In base al tipo di prodotto oggetto della fattura, possono essere richieste delle menzioni aggiuntive. Ad esempio, per le sementi è richiesta l'indicazione della specie e della varietà. 
 
Se l'importatore desidera che i documenti siano legalizzati (fattura o certificati) dal consolato, devono prima essere vistati dalla Camera di commercio competente.


 
 
b) Certificato di circolazione ATR
Per consentire di beneficiare dell'esenzione dai dazi doganali concessa dall'Unione doganale (concernente i prodotti industriali diversi dai prodotti agricoli non trasformati, il  carbone e l'acciaio), gli esportatori o i loro dichiaranti devono presentare un certificato di circolazione ATR che, per essere valido, deve essere timbrato dalla dogana di uscita.

 
 
Da sapere: il certificato di circolazione ATR non attesta l'origine della merce ma il suo status doganale. Ciò significa, tra l'altro, che le merci immesse in libera pratica nel territorio doganale UE o della Türkiye possono beneficiare di questo documento. Costituisce la prova del rispetto delle disposizioni sulla libera circolazione dei prodotti tra l'UE e la Türkiye.


 

Le Autorità doganali locali si assicurano dell'origine dei prodotti e talune merci non originarie dell'UE potrebbero essere soggette a tasse aggiuntive. Sebbene le modalità esatte non siano state finora precisate, sembra che in taluni casi l'esportatore debba fornire, oltre al certificato ATR, una dichiarazione di esportazione o un certificato di origine per beneficiare del trattamento preferenziale.
 
Pertanto, benché questo requisito sembri formalmente superato ed il certificato di origine non sia più considerato indispensabile, è preferibile presentarne uno per evitare possibili difficoltà (si veda la Sezione "Certificato di origine" di seguito).

 
 
c) Certificato di origine (Allegato XI)
 

Il certificato di origine non è più dovuto in maniera sistematica ma può comunque essere richiesto dall'importatore, dalle Autorità locali o da altri organismi che concororno alla realizzazione dell'operazione commerciale (ad es. le banche per il pagamento di un credito documentale). 

Il certificato dovrà essere redatto sul formulario comunitario e viene rilasciato dalla Camera di Commercio competente per territorio.

 
Da sapere: le spedizioni accompagnate da una dichiarazione di esportazione su un documento commerciale sono esenti dal certificato di origine, tranne per prodotti extra-UE. In questo caso, sarà infatti richiesto il certificato di origine.
Pertanto, prima di effettuare spedizioni verso la Türkiye è consigliabile verificare con il proprio importatore quali sono i requisiti documentali per la prova dell'origine.


 

 
d) Certificato EUR.1 (Allegato X)
Per consentire ai destinatari delle merci di beneficiare del trattamento preferenziale applicabile ai prodotti agricoli e ai prodotti siderurgici, occorre fornire un certificato EUR.1 che fungerà a destinazione come prova di origine.
Le spedizioni inferiori a 6.000 euro, o effettuate da un esportatore autorizzato, danno luogo a una dichiarazione, che può essere inserita su una fattura, una bolla di consegna o qualsiasi altro documento commerciale che descriva i prodotti interessati in modo sufficientemente dettagliato per poterli identificare.
 
La dichiarazione è la seguente:
 

 
« L'esportatore dei prodotti indicati nel presente documento (autorizzazione doganale n. ...) * dichiara che , se non diversamente indicato, questi prodotti hanno origine preferenziale …….» **. «.............................» ***.
[Luogo e Data]
«.............................».
 
[Firma dell’esportatore (per esteso)]

 
 
* Se la dichiarazione su fattura è compilata da un esportatore autorizzato, deve essere inserito il numero di autorizzazione dell'esportatore. Se la dichiarazione su fattura non è presentata da un esportatore autorizzato, la dicitura tra parentesi viene omessa o lo spazio fornito viene lasciato vuoto.
** L'origine dei prodotti deve essere indicata (...).
*** Queste indicazioni sono opzionali se l'informazione appare nel documento stesso.

 
 
 
e) Certificato EURMED o dichiarazione EURMED
Il formulario EURMED è emesso direttamente dall’esportatore senza necessità di visto doganale ed ha lo scopo di documentare l’applicazione del cumulo pan-euro-mediterraneo, istituito per tutti i Paesi dell’area Paneuromediterranea (area paneuropea+area mediterranea: Svizzera, Liechtenstein, Norvegia, Islanda, Turchia, Algeria, Tunisia, Marocco, Isole Faeroer, Israele, Cisgiordania, Striscia di Gaza, Egitto, Giordania, Libano, Siria), nei quali dovranno essere applicate regole di origine identiche.
Il suo aspetto ricalca quello dell’EUR 1 e se ne differenzia soltanto per la attestazione, aggiunta nella casella 7, relativa alla avvenuta applicazione del cumulo paneuromediterraneo.
Ha la validità di 4 mesi. In alternativa, l'origine preferenziale delle merci può essere dichiarato sulla fattura commerciale o qualsiasi altro documento commerciale. Se il prezzo franco fabbrica della spedizione non supera i 6.000 euro, la dichiarazione su fattura può essere fatta da qualsiasi esportatore.

 
 
Per ulteriori informazioni >>>>>>>>

 
 
f) Certificato fitosanitario (1) 
Richiesto per frutta, verdura, semi e altre piante, è rilasciato dai Servizi Fitosanitari Regionali.

 
 
g) Certificato sanitario (2) 
Richiesto per carne e sottoprodotti di origine animale (latte, uova, preparati di carne, ecc.), È rilasciato dal direttore dipartimentale dei servizi veterinari.

 
 
h) Certificato di libera vendita per i prodotti cosmetici
Non richiesto.

 
 

Da sapere: La Turchia ha aderito alla Convenzione dell'Aia del 5 ottobre 1961 (Apostille), i documenti pubblici come certificato di nascita, estratto del casellario giudiziario, ecc. sono soggetti a questa procedura. (3) 

I documenti rilasciati da un'amministrazione e che si riferiscono direttamente a un'operazione commerciale o doganale (ad esempio certificati sanitari) sono legalizzati dal Consolato turco.

 
 
TRASPORTO, IMBALLAGGIO, ETICHETTATURA

 
 
a) Documenti di trasporto
I principali documenti di trasporto sono: la polizza di carico, la lettera di vettura aerea Air Waybill (AWB), la lettera di vettura internazionale CMR (Convention des Merchandises par Route).

 
 
b) Lista dei colli
Questa lista riassume tutte le merci esportate e precisa il volume, il numero dei colli, le casse, i contenitori e la quantità esatta delle merci.

 
 
c) Assicurazione trasporto
Non vi è alcun obbligo di assicurare il trasporto internazionale di merci verso la Turchia mentre è necessario assicurare il trasporto domestico delle merci.

 
 
d) Trattamento degli imballaggi in legno
A partire dal 1° gennaio 2006, gli imballaggi in legno destinati alla Turchia devono essere trattati e marchiati secondo la normativa ISPM-15 FAO.
 
Per ulteriori informazioni consultare il sito https://www.ippc.int/en/countries/turkey/

 
 
e) Etichettatura
L'etichettatura del paese d'origine è richiesta per alcuni prodotti. I requisiti di etichettatura variano in base al prodotto.

 
 
EXPORTER REGISTRY FORM
 


 

Nel settore tessile e dell'abbigliamento esiste da diversi anni (precisamente dal 1 gennaio 2009) un sistema di registrazione delle importazioni.
Il documento deve essere redatto su carta intestata e recare il timbro dell'azienda e deve essere vistato dalla Camera di commercio e legalizzato dal Consolato turco.
 
Per le importazioni di tessili originari dei seguenti paesi: Cina, Pakistan, Thailandia, Cambogia, Bangladesh, Vietnam, Indonesia, India, Sri Lanka e Birmania, le autorità turche richiedono dal 31 gennaio 2019 un documento denominato "KAVIT BELGESI".

 
Per ulteriori informazioni su questo argomento, è possibile consultare la guida alla compilazione dell'Exporter Registry Form o contattare l'ente preposto al controllo dei documenti, ossia l'Associazione degli Esportatori Tessili (ITKIB).

 
 

 


 
 
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Capitale: Ankara
Città principali: Istanbul, Izmir, Bursa
Superfice (km²): 773.473
Popolazione: 72,802012 milioni (2012)
PIL: 851,10 miliardi di $ (Banca Mondiale 2017)
PIL/pro-capite: $ 26.160 (Banca Mondiale 2017)
Settori economici: agricoltura (10% del PIL); industria (30%): tessili, automobile; settore terziario (2/3 del PIL): turismo
Religioni: Musulmana 96%. Altro: Ebrei, ortodossi, cattolici e protestanti
Lingue ufficiali: turco
Moneta: Nuova Lira turca, TRY  
Fuso orario: 2 ore avanti rispetto all’orario del Meridiano di Greenwich; 1 ora avanti rispetto all’Italia 

La Repubblica di Turchia è uno stato il cui territorio comprende l'estrema parte orientale della Tracia, in Europa, e la penisola dell'Anatolia, cinta a sud dal Mar Mediterraneo, ad ovest dal Mar Egeo, a nord-ovest dal Mar di Marmara ed a nord dal Mar Nero, tradizionalmente considerata la propaggine più occidentale del continente asiatico. La Turchia confina a nord-ovest con la Grecia e la Bulgaria, a nord-est con la Georgia, ad est con l'Armenia, l'Azerbaijan e l'Iran, a sud-est con l'Iraq ed a sud con la Siria.

La Turchia è membro di tutte le organizzazioni economiche internazionali (OCSE, WTO, FMI, banche di sviluppo), e fa parte del G20. La Turchia è anche parte di organizzazioni economiche regionali: l'Organizzazione per la Cooperazione Economica (ECO), il gruppo degli otto paesi in via di sviluppo (D8), dell'Organizzazione per la cooperazione islamica (OCI) e la cooperazione economica del Mar Nero (BSEC). Partecipa a iniziative regionali quali il processo di cooperazione nell'Europa sudorientale (SEECP) ed è integrata al partenariato euro-mediterraneo.

 

La Turchia ha negoziato numerosi accordi di libero scambio (FTA) con Israele, FYROM - ex repubblica di yougoslavia di Macedonia, Croazia, Bosnia-Herzégovina, Tunisia, Marocco, Autorità palestinese, Siria, Egitto, etc. rispettare la politica commerciale dell’Unione europea ma allo stesso tempo per diversificare i suoi scambi (per maggiori informazioni sugli accodi internazionali consultare il sito web del Ministero dell'Economia turco).

 

La Turchia è membro del WTO dal 26 marzo 1995.

 

L’UE e la Turchia sono legate da un accordo di associazione che previsto la creazione di una unione doganale (entrata in vigore il 1° gennaio 1996). Questa unione permette la libera circolazione dei prodotti (beni industriali ei prodotti agricoli trasformati) da paesi terzi a condizione che siano in libera pratica (pagamento di dazi doganali e tasse eventualmente dovuti all'importazione).

 

Il 3 ottobre 2005, gli Stati membri hanno avviato i negoziati con la Turchia in vista della sua adesione all’Unione europea. Queste trattative ristagnano per ragioni politiche.
La Turchia vuole attualmente rivedere l'unione doganale e propone la liberalizzazione degli scambi nei settori dell'agricoltura, dei servizi e degli appalti pubblici

 

Per maggiori informazioni:

 

Lo stato dei negoziati / conclusioni dell'accordo di libero scambio UE-Turchia è disponibile sul sito web della Commissione europea - DG Commercio.
L'evoluzione delle relazioni politiche tra l'UE e la Turchia è disponibile sul sito web dell'UE per Relazioni esterne.

 

E’ vietata l’importazione di importanti categorie di prodotti per ragioni relative alla protezione della moralità pubblica, alla protezione della salute, ecc.

 

Vari prodotti sono soggetti a licenze: apparecchiature di telecomunicazione, apparecchi elettrici per la telefonia via cavo, condizionatori d'aria, frigoriferi, asciugabiancheria, ecc. Altri sono soggetti a certificati di controllo come farmaci o cosmetici o prodotti alimentari.

 

Grado di aperture del mercato
L'unione doganale tra la Turchia e l'UE, entrata in vigore il 1° gennaio 1996, e i negoziati di adesione con l'UE, avviati nell'ottobre 2005, sono rimasti elementi chiave della politica commerciale del paese, perché gli impegni assunti dalla Turchia lo portano ad allineare costantemente la propria legislazione all'acquis comunitario e ad armonizzare le preferenze commerciali con altri partner commerciali.

 
Per maggiori informazioni:

 

La Turchia applica la tariffa esterna comune dell'Unione europea (TEC) alle merci industriali e le tariffe “most-favoured nation (MFN)” per i prodotti non agricoli sono basse (5% in media). Nell'ambito del progetto di modernizzazione doganale (progetto "GIMOP"), il ministero delle dogane e del commercio ha gradualmente attuato una serie di programmi volti a migliorare l'efficienza e l'efficacia dell'amministrazione doganale.
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La Turchia vieta o limita l'importazione di vari beni per proteggere la salute e la sicurezza, per garantire il rispetto della legislazione nazionale o il rispetto degli obblighi internazionali, per ragioni di sicurezza nazionale, protezione dell'ambiente, ecc.

 

Dal 1° gennaio 2009, tessuti e abbigliamento sono soggetti a un obbligo di registrazione per monitorare la loro importazione.
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Per questo adempimento è possibile consultare la GUIDA on-line.
Il documento deve essere su carta intestata e deve avere il timbro della società.
PASSAPORTO E VISTI
 
Passaporto/carta d’identità valida per l’espatrio.
E’ consentito l’ingresso anche con la sola carta di identità valida per l’espatrio, in condizioni di perfetta integrità e con una validità minima di 5 mesi, per coloro che:
  • entrano in Turchia attraverso tutte le frontiere, per via aerea e marittima;

  • entrano in Turchia, dal confine greco e bulgaro, per via ferroviaria e per via terra.

E’ invece assolutamente necessario il passaporto, in condizioni di perfetta integrità e con una validità residua di almeno 5 mesi, per coloro che entrano nel Paese, per via terra e ferroviaria, dai confini del sud-est ed est della Turchia, ovvero dalle frontiere con la Georgia, l’Azerbaigian – exclave del Nakhicevan, l’Iran, l’Iraq e la Siria, (la frontiera con l’Armenia risulta, al momento, chiusa).
In ogni caso, il passaporto deve avere almeno una pagina libera, per l’apposizione dei timbri di entrata ed uscita.
Ai titolari di documenti che non presentino le sopra citate caratteristiche non sarà consentito l’ingresso nel Paese.
Non sempre è consentito, quando fermati per respingimento in frontiera, contattare il proprio Consolato/Ambasciata.
Per le eventuali modifiche relative alla validità residua richiesta del passaporto o della carta d’identità si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia o presso il proprio Agente di viaggio.

 
 
Visti di ingresso
Non necessario per motivi turistici per un periodo massimo di 90 giorni nell’arco di 180 giorni.
Si segnala invece che per viaggi con finalità diverse dal turismo e comunque per rimanere più di 90 giorni nell’arco di 180 giorni rimane l’obbligo del visto, così come in caso di precedenti respingimenti alla frontiera turca o precedente espulsione (anche in questi casi è assolutamente necessario contattare previamente le Rappresentanze turche all’estero).
I cittadini italiani che intendano risiedere o lavorare in Turchia dovranno ottenere il necessario visto e, una volta entrati in Turchia, richiedere quanto prima il pertinente permesso di soggiorno, se previsto.
Dal 5 gennaio 2016 le richieste per tutte le tipologie di visto dovranno essere effettuate attraverso il sito web www.evisa.gov.tr . Tramite questo portale i richiedenti dovranno compilare il formulario on-line, caricare i documenti richiesti e richiedere un appuntamento presso la sede consolare di competenza per presentare i documenti originali. E’ inoltre obbligatorio il possesso di un’adeguata copertura assicurativa sanitaria per eventuali spese mediche necessarie durante il soggiorno nel Paese.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito: www.mfa.gov.tr/vize-genel-bilgileri.tr.mfa .
Si consiglia in ogni caso di rivolgersi alle rappresentanze diplomatiche/consolari turche in Italia (o nel Paese di residenza) per eventuali informazioni di dettaglio o chiarimenti.
Si raccomanda altresì di controllare sempre che il timbro venga apposto sia all’ingresso, sia all’uscita dal territorio turco. Si segnala, in particolare, che in caso di viaggi in mare dalla Turchia alle vicine isole greche e di ritorno sul territorio turco, la mancata apposizione del timbro di ingresso è considerata a tutti gli effetti ingresso illegale in Turchia, con conseguente espulsione e divieto di reingresso.
Si segnala che le richieste di ingresso da parte di stranieri che non presentino pagine vuote nei loro passaporti o documenti equivalenti verranno respinte.
 
INDIRIZZI UTILI
 
AMBASCIATE E CONSOLATI IN ITALIA
Ambasciata della Turchia
Via Palestro 28, 00185 Roma Italia
Tel. +39  39-06-445 94 200; -06 445 941 Fax +39 39 06 494 15 26

 

Office of the Commercial Counsellor
Viale Pasteur 77/8  00144 EUR ROME
Tel: +39 06 5925117 - 06 5922334; Fax: +39 06 5917984

 

Ambasciata della Turchia in Roma Ufficio Cultura e Informazioni
Piazza della Repubblica, 56  00185 ROMA
Tel: +39 06 487 11 90 ; 06 487 13 93  Fax: +39 06 488 24 25

 

Consolato generale di Milano
Via Larga, 19 - 20122 Milano
Tel. +39 02 5821201 - Fax +39 02 582 120 81
Office of the Commercial Attache, Milano
V.C. Battisti 8 20122 Milano
Tel: +39 02 545 6832 Fax: +39 02 545 6325

 

Consolato Generale Onorario a Firenze
Via Dante da Castiglione, 8 – 50125 Firenze
Tel. +39 055 2335560 – Fax +39 055 2306371/2286040

 

Consolato generale Onorario Genova
P.zza R. De Ferrari, 4 - 16121 Genova
Tel. +39 010-2474313 010-2474402 010-2474354 010-2510463
Fax +39 010 2474599

 

Consolato Onorario a Trieste
Piazza dell’Unita d’Italia 7 34121 Trieste
Tel. +39 040 6702711 – Fax +39 040 67027300

 

Consolato Onorario a Venezia
Santa Marta Fabbricato 17 30123 Venezia
Tel. +39 041 52230707; Fax +39 041 2413239

 

Consolato Onorario a Napoli
Via S. Lucia 20 80132 Napoli
Tel. +39 081 5521131; 081 5521992;
Fax +39 081 5511201

 

Consolato Onorario a Bari
Via Abate Gimma, 148-70121
Tel. +39 080 4779111; Fax +39 080 4762056

 

Consolato Onorario a Siracusa
Via Epicarpo 39, 96100 Siracusa
Tel. +39 0931 983446/328;
Fax +39 0931 983446

 

AMBASCIATE E CONSOLATI IN TURCHIA

 

Ambasciata d’Italia - Ankara
Ataturk Bulvari, 118 -06680 Ankara
Tel. (+90 312) 4574200 – Fax (+90 312) 4574280

 

Consolato Generale - Istanbul
Tom Tom Kaptan Sokak, 15 - 80073 Beyoglu
Tel. +90 212 2431024/5244 3259 - Fax +90 212) 2525879

 

Vice Consolato Onorario d'Italia ad Antalya
Eski Lara Yolu, 1513 Sok. No: 11/1  Şirinyalı - Antalya
Tel: +90 242 323 43 64  Fax: +90 242 323 57 14

 

Atatürk Bulvarı Ünsal Han D. 2  İskenderun - Hatay
Tel: +90 326 613 60 91 - Fax: +90 326 617 91 93

 

Gazi muhtar pasa bulvari k.5, n.36
Tel. +903422150274 - Fax  +903422150230

 

ICE-AGENZIA PER LA PROMOZIONE ALL'ESTERO E L'INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE ITALIANE
 
ICE-Turchia
Lutfi Kirdar Uluslarasi Kongre ve Sergi Sarayi, Darulbedai Cad. No:60 34267 Harbiye - ISTANBUL
Tel. +90 212 3730300 - Fax +90 212 2418223

 

CAMERE DI COMMERCIO

 

Camera di Commercio italiana in Turchia - Istanbul
Mesrutiyet Caddesi No:75 , 34430 Tepebasi - Istanbul - TURKEY
Tel. +90 212 2442268/2494191 - Fax +90 212 2525885

 

Camera di Commercio italiana in Turchia - Izmir
Cumhuriyet Bul. No 123 Kat 5/504 - Alsancak 35220 Izmir
Tel. +90 232 4647747 - Fax +90 232 4630928

 

ISTANBUL TICARET ODASI - (Camera di Commercio Istanbul)
Resadiye Caddesi - 4112 Eminonu - ISTANBUL
Tel. +90 212 4556000 - Fax  +90 212 5131565

 
 
MINISTERI

 

Ministero dei lavori pubblici
Vekaletler Cad. No:1 Bakanlıklar / Ankara
Tel: +90 312 410 10 00

 

Ministero degli Affari Esteri 
Dr. Sadık Ahmet Cad. No:8 Balgat / ANKARA - TURKEY 06100 
Tel: +90 312 292 10 00 

 

Ministero delle Finanze
Dikmen Cd 06450 çankaya/ Ankara
Tel: +90 312 415 29 00

 
Ministero di Scienza, Industria e Tecnologia

 

Ministero di Cultura e Turismo
Atatürk Bulvarı No:29 06050 Opera Ankara - Turkey
Tel: +90.312 309 08 50; Fax +90.312 312 43 59

 

ISTITUTI E AGENZIE NAZIONALI

 

IGEME (TURKISH EXPORT PROMOTION CENTER)
Inonu Bulvari No:36 06510 Emek / ANKARA
Tel  +90 312 4444363
www.igeme.org.tr

 

TOBB (Unione delle Camere di Commercio, Industria e Scambi commerciali di Turchia)
Dumlupınar Bulvarı No:252 (Eskişehir Yolu 9. Km.) 06530 /ANKARA
Tel +90 312 218 20 00  Fax +90 312 219 40 90/91/92/93

 

Mesrutiyet Caddesi, N.46 - 34420 Tepebası - ISTANBUL
Tel. +90 212 2495448/ 2491929 - Fax +90 212 2933783

 

YASED (Associazione per il coordinamento del capitale straniero in Turchia)
Barbaros Bulvari, Morbasan Sokak Koza Is Merkezi, B Blok Kat 3 - 80700 Balmumcu - ISTANBUL
Tel. +90 212 2725094/95 - Fax +90 212 2746664
Necatibey Caddesi N 108 06100 Yucetepe Ankara
Tel: +90 312 2945000; Fax: +90 312 2946877

 

Ufficio delle Dogane

 

Standardizzazione

 

Gazzetta Ufficiale

 

ORGANISMI INTERNAZIONALI
 
Rappresentanza Unione Europea
Ugur Mumcu Caddesi 88, 4th floor, 06700 Gaziosmanpasa, Ankara
Tel. +90 312 4598700 - Fax +90 312 446 67 37

 

Enterprise Europe Network in Turkey

 

PRINCIPALI ISTITUTI BANCARI
 
AKBANK T.A.S.
Sabanci Center 34330 4. Levent – ISTANBUL
Tel: +90 212 3855555; Fax: +90 212 2697787

 

TURKIYE IS BANKASI A.S.
Is Kuleleri Buyukdere Cad.34330 4. Levent - ISTANBUL
Tel: +90 212 3160000; Fax: +90 212 3160900

 

TURKIYE GARANTI BANKASI
Nispetiye Mah. Aytar Cad. N.2 34340 Levent – ISTANBUL
Tel: +90 212 3181818; Fax +90 212 3181888

 

TURKIYE VAKIFLAR BANKASI T.O.A.
Ataturk bulvari n.207 06680 kavaklidere – ANKARA
Tel. +90 312 4557575; Fax: +90 312 4557690-91

 

TURK EXIMBANK
Mudafaa Cad. No.20 06100 Bakanliklar – ANKARA
Tel: +90 312 4171300; Fax: +90 312 4257896
(1) I Certificati fitosanitari di esportazione, sono rilasciati dal servizio fitosanitario delle Regioni di appartenenza.
L'organo competente è il Servizio Fitosanitario Nazionale, costituito dal Servizio Fitosanitario Centrale presso il Ministero Agricoltura e dai Servizi Fitosanitari Regionali (SFR) presso le Regioni.
Il Servizio Fitosanitario Centrale ha compiti di coordinamento, mentre ad operare sul territorio sono i SFR.
Il personale abilitato all'attuazione della normativa fitosanitaria possiede la qualifica di 'Ispettore Fitosanitario' ed è munito di apposita tessera di riconoscimento.

 

(2) I certificati sanitari per i prodotti animali vari (ittici, molluschi ecc.) e derivati animali come latticini formaggi ecc. I certificati vengono rilasciati dal servizio veterinario delle ASL di appartenenza.
Per ulteriori informazioni consultare il sito Ministero della salute.

 

(3) Per i prodotti cosmetici può essere richiesto sia il certificato di libera vendita, sia l'attestato di libera vendita.
Per il Rilascio Certificati di Libera Vendita (CLV) per esportazione di prodotti Cosmetici in Paesi al di fuori dell'Unione europea (extra UE), vedi sito del Ministero della salute.

 

(4) L’apostille è una certificazione internazionale che convalida l’autenticità e validità della firma del pubblico ufficiale che ratifica un atto o certificato.
L’apostille è stata introdotta dalla Convenzione dell’Aia che sopprime la legalizzazione degli atti pubblici esteri, sottoscritta durante la Conferenza dell’Aia sul diritto internazionale del 5 Ottobre 1961. Il trattato definisce le modalità attraverso le quali i documenti pubblici vengano certificati affinché possano essere ritenuti validi dai vari stati firmatari.
La Convenzione prevede espressamente alcune tipologie di documenti sui quali è possibile apporre l’apostille: documenti rilasciati da autorità statale o da un funzionario dipendente da un’amministrazione dello Stato, documenti amministrativi, atti notarili, dichiarazioni ufficiali indicanti una registrazione, autenticazioni di firma apposte su un atto privato.