La Russia ha creato con la Bielorussia e il Kazakistan, un'unione doganale è entrata in vigore il 1° luglio 2010. Questa Unione ha stabilito norme comuni per la circolazione delle merci tra i paesi membri e ha stabilito la parità di accesso a tutti e tre i mercati per i prodotti importati da paesi terzi. In questo contesto, l'organo amministrativo sovranazionale dell'Unione doganale, la Commissione economica eurosiatica, ha adottato una normativa unificata sui documenti di sdoganamento o richieste, soprattutto in termini di controllo della qualità o assegni sanitarie e fitosanitarie.
Il 29 maggio 2014, i tre paesi hanno firmato un accordo che istituisce una Unione economica eurasiatica (UEEA) entrata in vigore il 1° gennaio 2015. L’Armenia ha formalmente aderito il 2 gennaio 2015; il Kirghizistan il 6 agosto 2015. Questi paesi hanno periodi transitori per introdurre la tariffa esterna ed adottare norme tecniche armonizzate.
L’Unione attua la libera circolazione delle merci, del capitale, dei servizi e del lavoro tra i paesi membri. Essa prevede la graduale unificazione delle regole per settori sensibili:
a decorrere dal 1° gennaio 2016 per i settori delle apparecchiature farmaceutiche e medicali,
a partire dal 1° luglio 2019 per il settore elettrico,
a partire dal 1° gennaio 2025 per il settore del petrolio e del gas.
Il Kirghizistan fa parte di un partenariato UE/ sia centrale.
Lo stato dei negoziati/conclusioni degli accordi tra l'UE ed il Kirghizistan è disponibile sul sito web della Commissione Europea - DG commercio.
Le relazioni politiche tra l'UE ed il Kirghizistan è disponibile sul sito web dell'UE per Azione esterna dell’UE.
Il Kirghizistan beneficia del sistema di preferenze generalizzate (SPG) concesso dall'Unione europea.
SETTORI PRODUTTIVI
Il Kirghizistan, in realtà, più che un Paese produttore è un Paese consumatore di prodotti e servizi, pur detenendo una grossa quota di PIL generata dalla produzione di alcune materie prime (anche di origine agricola). Economicamente non fiorente eppure geo-politicamente strategica. Con ingenti risorse minerarie (oro e carbone su tutte) e idriche, più riserve di gas naturale. Il Kirghizistan è un crocevia di interessi commerciali ed energetici tra poteri regionali ed extra-regionali.
L’agricoltura, rappresenta un terzo del PIL del Kirghizistan. In termini di risorse naturali il Paese possiede oro (la miniera di Kumtor, situata vicino alla capitale Bishkek, è una delle più grandi al mondo) uranio, carbone, gas e petrolio. Per bilanciare gli effetti della presenza della Cina, con cui il Paese è storicamente legato dal punto di vista commerciale – fin dai tempi della Via della Seta – si è inserita la Russia. Il Paese sovietico negli ultimi periodi, per sopperire alle sanzioni che le sono state inflitte da Stati Uniti e Ue, intende continuare a intensificare i rapporti economico-politici con le ex Repubbliche socialiste, tra cui il Kirghizistan, tramite un’unione militare, economica e doganale e investimenti per la modernizzazione di infrastrutture e del settore industriale.
Grado di apertura del mercato
La dichiarazione delle merci all'interno dell'UEEA è interamente elettronica. È obbligatorio informare preventivamente l'arrivo di un trasporto merci su strada dal 2012, per ferrovia dal 2014, via aerea dal 1° aprile 2017, al fine di consentire una prima analisi dei rischi dei prodotti importati.
Sebbene le importazioni siano facilitate dall'istituzione dell'UEEA e dalla modernizzazione delle dogane, rimangono comunque alcune disposizioni vincolanti, quali ad esempio, i requisiti sanitari e fitosanitari (approvazioni, restrizioni casuali), a cui si aggiungono complesse procedure di controllo della conformità e un embargo su diversi tipi di prodotti agricoli che è stato prorogato fino alla fine del 2017.
Infine, ci sono alcuni prodotti vietati o limitati (vedi l'elenco sul sito web della Commissione euroasiatica).
Il nuovo codice doganale dell'UEEA dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2018.