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Giovedì, 24 Luglio 2014 NEWS
  
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Frena a giugno l'export extra Ue, male i beni strumentali

A giugno 2014, rispetto al mese precedente, le esportazioni sono in contrazione (-4,3%) mentre le importazioni crescono (+1,9%). La flessione congiunturale delle vendite verso i Paesi extra Ue è in larga misura spiegata dalla riduzione dell' export di beni strumentali (-10,8%). Soltanto le vendite di prodotti intermedi sono in espansione (+2,4%). La crescita congiunturale dell' import (+1,9%) interessa tutti i principali comparti ad eccezione dell' energia (-5,7%). Al netto della componente energetica le importazioni crescono del 6,1%. In particolare, tra i prodotti non energetici, quelli intermedi registrano una crescita congiunturale del 9,6%. Nell' ultimo trimestre la dinamica congiunturale dell' export verso i Paesi extra Ue è lievemente positiva (+0,3%). Le vendite di beni di consumo non durevoli (+1,7%) e di beni strumentali (+0,9%) contrastano il calo degli altri raggruppamenti principali di beni. Nello stesso periodo, la crescita congiunturale delle importazioni (+2,0%) è principalmente ascrivibile all' espansione degli acquisti di energia (+4,6%) e di beni strumentali (+3,6%). A giugno 2014 la flessione tendenziale dell' export (-2,8%) è particolarmente intensa per i beni di consumo durevoli (-9,7%), l' energia (-5,6%) e i beni strumentali (-4,4%). Le importazioni registrano una flessione tendenziale dell' 1,2%, determinata dalla notevole diminuzione degli acquisti di energia (-21,0%). Di contro, le importazioni di prodotti non energetici mostrano una marcata espansione (+11,2%). Nel primo semestre 2014 entrambi i flussi commerciali presentano una diminuzione tendenziale, più marcata per le importazioni (-4,6%) che per le esportazioni (-2,2%). Dal lato delle importazioni, al netto della componente energetica, si rileva un tasso tendenziale positivo (+4,1%). A giugno 2014 si rileva un avanzo commerciale per 2,2 miliardi di euro. Nel primo semestre 2014 il saldo con i paesi extra Ue è pari a +9,4 miliardi a fronte di +7,6 miliardi registrati nello stesso periodo del 2013. Si riduce l' avanzo nell' interscambio di prodotti non energetici che passa da +33,4 miliardi nel 2013 a +30,2 miliardi nel 2014. Nel mese di giugno 2014, i mercati di sbocco più dinamici sono ASEAN (+25,4%), Stati Uniti (+15,6%) ed EDA (+13,3%). Crescono gli acquisti di beni da Russia (+16,3%), Cina (+15,2%), Stati Uniti (+14,2%), EDA (+14,0%) e MERCOSUR (+12,8%). I dati di giugno confermano le recenti proiezioni sull' andamento degli ordinativi, facendo segnare un decremento delle vendite al di fuori dell' Unione Europea del 4,3% rispetto al mese precedente. Particolarmente forte è il calo delle esportazioni di beni strumentali, che sperimentano una contrazione di quasi 11 punti percentuali rispetto a maggio. Tuttavia, grazie alla riduzione del deficit energetico, nei primi sei mesi del 2014 il saldo positivo con i Paesi Extra-UE raggiunge il valore di 9,4 miliardi di euro, con un incremento su base annua di quasi due miliardi di euro. "Eravamo abituati ad un Made in Italy trainante, mentre ora la situazione inedita è che sono i prezzi flettenti delle materie prime che danno un forte contributo al surplus dei conti con l' estero. - sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi - Si tratta di un dato preoccupante, che andrà attentamente monitorato nei prossimi mesi, considerato che, in linea generale, il mercato Extra-Ue è sempre stato molto dinamico per il nostro Paese e che l' andamento delle economie europee fa ipotizzare in prospettiva un modesto incremento della domanda di nostri prodotti".